ANTINOMIE LOGICHE E IDEA DELL'ESSERE

PUÒ ESSERE fonte di stupore il fatto che le antinomie, o paradossi logici, siano state tanto poco studiate nell'ambito della filosofia moderna. La Sco lastica le conobbe sotto il nome di Insolubilia o sotto quello, analogo ma avente un riferimento un po'diverso, di Impossibilia, e ne discu...

Full description

Bibliographic Details
Main Author: Sarti, Sergio
Format: Article
Language:Spanish
Published: Universidad Autónoma de Nuevo León 2021
Online Access:https://humanitas.uanl.mx/index.php/ah/article/view/1083
Description
Summary:PUÒ ESSERE fonte di stupore il fatto che le antinomie, o paradossi logici, siano state tanto poco studiate nell'ambito della filosofia moderna. La Sco lastica le conobbe sotto il nome di Insolubilia o sotto quello, analogo ma avente un riferimento un po'diverso, di Impossibilia, e ne discusse ampia mente, sulle tracce di Aristotele che già le aveva intraviste (ma cosa non ha visto o intravisto Aristotele?); l'ultimo che ne abbia trattato con ampiezza è forse quel Paolo Nicoletti da Udine, comunemente conosciuto come Paolo Veneto, che della più celebre delle antinomie, quella del "mentitore", elenco quattordici soluzioni, aggiungendovi una quindicesima, la sua. All'avvento dell'Umanesimo, i paradossi logici furono relegati tra le inutili logomachie, assieme a tutto l'armamentario sillogistico, e benchè Paolo Veneto fosse studiato ancora nel '600 (Galilei senza alcun dubbio lo lesse), la questione non fu più ripresa seriamente lungo tutto l'arco del pensiero moderno, salvo che in Spagna, ad opera della Seconda Scolastica, e dunque in un ambito spazialmente e cronologicamente limitato.
Physical Description:HUMANITAS DIGITAL; Núm. 18 (1977): Humanitas Ene-Dic 1977; 129-151
2007-1620
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